IL  POTASSIO

 

Funzione del potassio

Il potassio è uno degli elementi predominanti del regno vegetale. Fu scoperto nel 1807 da Davy Uhmpluy.

Il potassio è un importante tonico cardiaco e muscolare, stimola i movimenti intestinali e interviene nella regolazione dei surreni. Svolge un'importante funzione nell'equilibrio dell'acqua nei tessuti.

Lo si trova in molti vegetali quali: frumento, riso, patata, uva, pera, banana, dattero, cavolo, fagiolo, porro, nocciola, mandorla, polline.

E’ il medicamento catalitico dei disturbi del metabolismo dell'acqua e della regolazione della funzione surrenale.

Molteplici sono le sue indicazioni: sforzi muscolari, oligurie, obesità per ritenzione d'acqua, reumatismo cronico, poliartrite cronica evolutiva, artrosi conseguente la menopausa, affezioni polmonari, miocarditi senili, senescenza.

Il potassio è indispensabile per un normale sviluppo corporeo, per il funzionamento dei muscoli e per mantenere il giusto grado di alcali nei liquidi corporei. E’ particolarmente necessario quando i tessuti si stanno formando, cioè durante l'infanzia e l'adolescenza.

Durante il processo di ossidazione, cioè quando i carboidrati e i grassi vengono bruciati per produrre energia, entrano in gioco diversi enzimi la stabilità dei quali dipende sempre dalla presenza del potassio. Il potassio è indispensabile per il normale funzionamento del tratto alimentare. Si riscontrano spesso carenze di potassio nelle persone che soffrono di disturbi del tratto digerente.

Un eterno duello esiste tra il sodio ed il potassio, duello che è presente soprattutto all'interno della cellula. Quando  a vincere è il sodio, la cellula contiene una maggiore quantità di acqua e il potassio viene espulso ed eliminato mediante l'urina; quando invece vince il potassio, vanno perdute grandi quantità di acqua e di sodio.

Quando l'organismo rimane privo del suo potassio, aumenta il contenuto di sodio nel cuore e negli altri muscoli.

Se soffrite di una carenza di potassio, per non andare incontro a guai seri, dovete evitare di consumare nei cibi  grande  quantità di sodio (sale da cucina). Infatti  la carenza di potassio indica gia da per sé che esiste un eccesso di sodio e, quindi, è controproducente introdurne altro.

Nei pazienti diabetici si ha una perdita del potassio nel momento in cui si accresce il livello dello zucchero nel sangue e nelle urine.

Nella persona normale, se la dieta non contiene una sufficiente quantità di potassio l' eccesso di sodio provoca un aumento della pressione sanguigna. Se al sodio si sostituisce il potassio, la pressione sanguigna scende.

In pazienti affetti da diabete grave, l'eccessivo consumo di sodio provoca un aumento della pressione sanguigna e una diminuzione del livello degli zuccheri nel sangue.

Non possono sussistere dubbi riguardo al fatto che una carenza di potassio è strettamente legata a tutte le disfunzioni glandolari che si manifestano nel diabete.

In primo luogo, il potassio aiuta a mantenere entro limiti normali la pressione osmotica dei liquidi corporei.

Un giusto livello di potassio all'interno delle cellule dell'organismo (cioè delle cellule del sangue e dei muscoli) mantiene il sodio dove deve stare, e cioè all'esterno delle cellule, nei liquidi interstiziali come siero e plasma del sangue.

I globuli rossi del sangue necessitano di potassio per poter trasportare efficacemente l'anidride carbonica fino ai polmoni, dove viene espulsa in cambio di ossigeno. Allo stesso tempo il potassio favorisce il mantenimento di una leggera alcalinità del sangue, che rappresenta il suo stato naturale e sano.

A motivo del suo effetto diuretico, il potassio stimola l'eliminazione dell'acqua dai reni, liberando l'organismo dalle scorie tossiche.

 

 

A che cosa sono dovute le carenze di potassio ?

 

Non è difficile che il potassio venga sottratto all'organismo, se non addirittura ai cibi, prima ancora che possa svolgere il suo compito.

I dolci, alcune medicine, i conservanti alimentari ed i fertilizzanti agricoli, il sale da cucina, un prolungato impiego di lassativi, alcuni preparati ormonali, (cortisone, aldosterone, e così via), sono i principali responsabili di un siffatto fenomeno.

Una carenza di potassio vi può far sentire troppo stanchi, deboli, affaticati, senza energia, costipati, con battito cardiaco rallentato o irregolare, muscoli molli e flosci.

Dal potassio dipende anche la capacità del cuore di pompare sangue con la forza dovuta.

Quando il livello di potassio nel muscolo cardiaco subisce una riduzione, viene depresso il tono del miocardio.

Inoltre la capacità dell'organismo di fabbricare le proteine necessarie alla crescita e per la riparazione dei tessuti danneggiati dipende da un adeguato rifornimento di azoto che non può aver luogo se vi è contemporaneamente una carenza di potassio.

Se siamo in presenza di perdite di potassio moderate queste possono non risultare dall'elettrocardiogramma.

Il corpo possiede circa due milioni di glandole sudoripare che servono a regolare la temperatura corporea. L'evaporazione del sudore dalla superficie del corpo raffredda il sangue che si trova immediatamente sotto la pelle, dopo di che il sangue raffreddato ritorna all'interno del corpo, dove esercita un'azione di riduzione della temperatura corporea. Il sudore è composto di cloruro di sodio, potassio, ammoniaca e urea.

Quando si rimane esposti a lungo a temperature elevate, il contenuto in sodio e in cloruri del sudore tende a diminuire, mentre il tasso di eliminazione di potassio sale misteriosamente fino a tre volte quello normale.

Con l'inizio della stagione estiva, è particolarmente importante tenere d'occhio il proprio consumo di potassio.

Alcuni dei primi sintomi della carenza di potassio sono debolezza e disturbi delle funzioni neuro muscolari, assenza di riflessi, confusione mentale, perdita del tono muscolare, e, nelle persone mature, anche secchezza della pelle. Negli adolescenti, l'insorgere dell'acne va considerato un segno evidente di un aumentato fabbisogno di potassio.

Chi soffre di qualche forma di disturbo cardiaco dovrebbe dedicare una particolare attenzione a rifornirsi di potassio.

Alcuni ricercatori hanno studiato i casi di decessi avvenuti durante le ondate di caldo oltre i 32 gradi centigradi, decessi ufficialmente attribuiti a colpi di calore o a collassi da calore. Gli studi hanno potuto evidenziare  che molte delle vittime avevano livelli di potassio estremamente ridotti ed erano affette da disturbi cardiaci che curavano con tiazide o digitalina, o ambedue le sostanze.

Sappiamo che la tiazide facilita l'eliminazione del potassio e, insieme a una sudorazione eccessiva e ad una diminuzione del consumo di potassio dovuta ad una mancanza d'appetito per via del caldo, prepara il terreno all'istaurarsi di un grave deficit di tale minerale. I ricercatori sono convinti che il deficit di potassio può avere contribuito in misura determinante allo stato morboso dovuto allo stress da calore che ha mietuto e miete tante vittime.

Fra i supplementi alimentari che possono fornire potassio bisogna ricordare la farina d'ossa, il lievito di birra, i semi di girasole, il germe di grano.

 

È utile sapere che

 

100 g di banana contengono 400 mg di potassio.

Una patata cotta al forno con la buccia ( di circa 100 g ) fornisce 400 mg di potassio.

100 g. di fichi secchi contengono 983 mg di potassio.

Il potassio combatte la stanchezza e permette di godere la vita.

Al potassio è strettamente connessa la salute  dei tessuti muscolari e nervosi.

Il primo “ladro" del potassio è il sodio ( sale da cucina ).

Ricordare che “dolci squisiti", “medicine efficaci", “conservanti alimentari" e “fertilizzanti agricoli" sottraggono il potassio, ancor prima che al vostro corpo, addirittura ai cibi.